Atotus di Silvia Atzori

Via Roma, 34, Vezzano, Trentino-Alto Adige, 38070, Italia.

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Atotus è un circuito di economia circolare che connette gli attori della filiera tessile e mette al centro il consumatore. Insieme creiamo circoli virtuosi.

Circuito di economia circolare - Raccolta abiti usati e Vendita Abbigliamento sostenibile
Atotus in sardo significa a tutti e nasce con un obiettivo preciso: coinvolgere tutti. Per farlo abbiamo creato un circuito di economia circolare, il primo in Italia con queste caratteristiche, che include tutti gli attori della filiera della moda sostenibile e li coinvolge per un obiettivo comune: ridurre l’impatto ambientale e sociale della moda e incentivare il consumo responsabile. Abbiamo aperto uno store fisico e un portale online dove vendiamo abbigliamento e accessori sostenibili e facciamo la raccolta dei capi usati. Abbiamo creato una moneta virtuale che premia il consumatore finale e lo incentiva all’acquisto di nuovi capi sostenibili. I capi usati raccolti, grazie agli attori del circuito, prendono tre vie: riciclo, upcycling e riuso. Per creare la circolarità Atotus ha coinvolto, a oggi, 14 realtà denominate “attori del circuito” che si contraddistinguono per il loro impegno verso la sostenibilità. All’interno sono presenti 12 aziende italiane suddivise tra filatori, tessitori e brand di abbigliamento, 1 scuola di moda e 1 associazione non profit. Nei prossimi mesi entreranno nel circuito i primi Designers indipendenti. Al centro del circuito è stato posizionato il consumatore finale, che chiamiamo Tipper (un ribaltatore, un consumatore consapevole e responsabile). All’interno del negozio fisico viene fatta la raccolta dell’usato con determinate caratteristiche utili al riciclo e vengono venduti i nuovi capi provenienti dagli attori del circuito. Abbiamo creato una piattaforma tecnologica in cui gira la moneta TIP (acronimo di Together Is Possibile) che funge da misuratore di sostenibilità e incentivo (1 TIP = 1 €). Il sistema funziona come una camera di compensazione di crediti e crea una forma di scontistica, concessa al consumatore finale in cambio del suo usato. La TIP funziona inoltre lato B2B attraverso tutta la filiera per poi tornare al consumatore finale, creando una situazione win win per tutto l’ecosistema Atotus. Al centro del processo c’è la moneta sostenibile TIP che funziona da misuratore di sostenibilità e incentivo per tutti gli attori del circuito. Il Tipper (consumatore finale) porta i suoi capi usati e guadagna un determinato quantitativo di TIPs a seconda di materiale (a oggi recuperiamo lana, cashmere, cotone denim, cotone, lino e pneumatici di bici) e peso. Queste TIPs possono essere utilizzate come scontistica da subito e non hanno scadenza, chiudendo il circolo lato B2C. Lato B2B, Atotus invia i capi ai filatori che si occupano del riciclo meccanico delle fibre. Nel momento della ricezione dei capi a titolo gratuito nasce un credito sospeso in capo al Filatore che resta a disposizione degli altri attori del circuito interessati a filati riciclati. Quando un Tessitore o un Brand andrà a effettuare un ordine di filato potrà richiedere al Filatore la possibilità di utilizzare le TIPs disponibili, spostando il credito verso chi ha ottenuto la scontistica. Lo stesso processo avviene poi tra Tessitori e Brand e infine tra Brand e Atotus che, all’interno dei suoi canali, vende esclusivamente i prodotti dei brand appartenenti al circuito. In questo modo si ottengono tre risultati: la riduzione dei rifiuti tessili che sarebbero andati, in molti casi, all’indifferenziato, l’incentivo per il consumatore ad acquistare capi sostenibili e certificati e quello delle aziende a produrre con materiali sostenibili. I capi che sono ancora in buono stato, ormai fuori moda o in parte difettosi ma di tessuto pregiato, prendono la via dell’Upcycling, una tecnica sartoriale che dà maggior valore a un capo e ne crea una versione differente. Per farlo abbiamo coinvolto un Istituto professionale di Moda Trentino con il quale abbiamo strutturato un percorso formativo della durata di 6 mesi composto da parte teorica (sulla gestione economica, l’ecodesign, l’economia circolare, etc.) e parte pratica (ideazione dei modelli, recupero dei materiali e creazione dei capi). Al termine del percorso i ragazzi della scuola hanno creato insieme a noi una capsule collection che sarà venduta attraverso i canali Atotus. I capi in buono stato da bambino e premaman vengono invece donati a un’associazione che si occupa di sostenere madri in difficoltà. Questi capi vengono inseriti in delle Box che poi diventano anch’esse dei processi circolari tra le diverse mamme al crescere dei bambini. Viceversa, l’associazione porta ad Atotus i capi che riceve e che sono invece ormai giunti a fine vita, incentivandone il riciclo. In questo modo si è perseguita la sostenibilità sociale e la sensibilizzazione dei giovani studenti verso una moda più sostenibile e l’ottimizzazione delle risorse.

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